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Albania: Elegia di Frederik Rreshpja

2019-07-01 17:17

Luigina Sgarro

Il giro del mondo in 80 poesie , Albania,

Albania: Elegia di Frederik Rreshpja

CAPITALE: Tirana ABITANTI: 2,8 Milioni LINGUA: Albanese LIBRO PIÙ FAMOSO: I tamburi della pioggia - Ismail Kadare LO SAPEVI CHE...? L’Albania è chiamata a

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LA POESIA CHE ABBIAMO SCELTO:
 

Elegia di Frederik Rreshpja 

 

Sono fiorite le rose nel mattino 

Di petali color lampo, 

E mi sono rammentato dei canti passati 

Che sono morti defunti in un’aria morta anch’essa. 

Esco invano ad attendere alla porta scostata 

Con la mia ombra recisa dalla notte trascorsa. 

Le rose mandano lampi in silenzio per la mia disgrazia 

E io so che non verrai mai più. 

Ma la notte mi trova così, come la statua dell’attesa 

In un’aria che muore lentamente e fa inverno 

Col pazientare del marmo che indugia per secoli sotto la roccia. 


CAPITALE: Tirana 


ABITANTI: 2,8 Milioni 


LINGUA: Albanese 


LIBRO PIÙ FAMOSO: I tamburi della pioggia -  Ismail Kadare 


LO SAPEVI CHE...?  

 

L’Albania è chiamata anche il "Paese delle Aquile".

La leggenda narra la storia di un ragazzo che stava cacciando su una montagna quando vide un’aquila che volava e si posò in cima ad una rupe. L’aquila portava nel becco un serpente ucciso per il suo piccolo che si trovava nel nido. Il ragazzo che vide la scena si arrampicò sulla cima della rupe dove vide il piccolo che giocava con il serpente morto.

Ma il realtà il serpente si mosse di scatto e tentò di uccidere l’aquilotto con il suo veleno mortale. Il ragazzo quindi uccise in tempo il serpente con arco e frecce salvando l’aquilotto. Poi lo prese con sé e si avviò verso casa. All’improvviso l’aquila cominciò a volare minacciosa sopra di lui chiedendogli perché avesse rapito suo figlio.Il giovane, rispose che lo aveva salvato dal serpente, che in realtà era vivo. L’aquila chiese la restituzione del figlio e in cambio avrebbe dato al ragazzo come ricompensa l’acutezza dei suoi occhi e la potente forza delle sue ali.Il giovane consegnò l’aquilotto e da quel giorno, ormai diventato un uomo divenne invincibile uccidendo con il suo arco molte bestie e molti nemici.

Durante queste imprese l’aquila lo seguiva e lo guidava dall’alto.La gente lo chiamava Shqipetar, che significa figlio dell’aquila.